venerdì 12 agosto 2016

Acqua bene comune




Considerazioni a margine della Conferenza dei servizi per l’ennesima captazione sul fiume Sangro

Il WWF Abruzzo Montano: “L’acqua è un bene comune e non un prodotto commerciale”

Il 10 agosto 2016, presso l’Ufficio di Avezzano del Servizio del Genio Civile Regionale, si è tenuta la Conferenza dei Servizi per l’istruttoria autorizzativa della captazione, a uso idroelettrico, di 3.000 litri al secondo di acqua pubblica dal fiume Sangro, nel Comune di Alfedena. Molti gli enti e le associazioni presenti, concordi nell’esprimere osservazioni in opposizione all’impattante progetto di derivazione. Presenti, tra gli altri, il sindaco di Scontrone dott.ssa Ileana Schipani, la dott.ssa Cinzia Sulli del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, la Proloco di Alfedena, le Associazioni Pescatori Aufidena, Pesca Sportiva e Arcipesca. Il presidente del WWF Abruzzo Montano, dott. Walter Delle Coste, ha motivato le obiezioni del WWF alla realizzazione della centrale idroelettrica con i risvolti negativi degli interventi sull’assetto naturale dell’alveo che, nel punto di presa, verrebbe modificato con l’innalzamento del livello di circa 20-25 cm, attraverso la sistemazione di massi di pietra cementati. Altro elemento negativo è l’intubazione delle acque per 2 km, con un significativo degrado ambientale e un possibile deterioramento della qualità delle acque (attualmente classificate come buone). Per intervento del WWF, è stato verbalizzato e messo agli atti l’Appello nazionale per la salvaguardia dei corsi d’acqua dall’eccesso di sfruttamento idroelettrico, per il rispetto della Direttiva Europea Acqua 2000/60/CE, per la tutela ed il recupero degli ecosistemi e della biodiversità. Nel discutibile parere espresso il 22 marzo 2016 dall’Autorità di Bacino del fiume Sangro, il giudizio di “prelievo NON COMPATIBILE con l’obbligo di non pregiudicare il mantenimento o il raggiungimento degli obiettivi di qualità definiti per il corso d’acqua interessato” cozza con il tragicomico finale “PARERE POSITIVO”. L’Autorità di Bacino, tra l’altro, non specifica le modalità di controllo sul rilascio del Deflusso Minino Vitale a valle dell’opera, e come si possa garantire la conservazione dei Siti Natura 2000, mettendo a rischio la presenza di specie faunistiche tutelate e protette rigorosamente dalla Direttiva Habitat, come la lontra europea (Lutra lutra), il barbo (Barbus plebejus) e il cobite (Cobitis taenia). Le osservazioni presentate sono finalizzate al rigetto del progetto da parte della Gestione Demanio Idrico della Regione Abruzzo, che dovrà esprimere il parere finale di autorizzazione, ed il WWF auspica che quantomeno venga prescritta la Valutazione di Impatto Ambientale. Inoltre, è stato chiesto di spiegare come mai l’Autorità Regionale Concedente del Dipartimento Opere Pubbliche, Governo del Territorio e Politiche Ambientali de L’Aquila non sia mai intervenuta con una sua  pronuncia (risultando in tal modo, nei fatti, favorevole alla concessione), e di chiarire la modalità di valutazione per assegnare il requisito di interesse pubblico ad opere idroelettriche ed energetiche, nel rispetto di tutte le altre normative esistenti a tutela dell’ambiente e contro il rischio idrogeologico, alla luce dei cambiamenti climatici in atto, che comportano eventi meteorologici estremi che, sempre più spesso, sconvolgono il nostro territorio. Il WWF si chiede inoltre come sia possibile, ancora oggi, considerare l’acqua un mero prodotto commerciale, ad uso privato, invece di proteggerla come bene essenziale, patrimonio unico ed insostituibile da tutelare e conservare per rispetto dell’ambiente e delle condizioni di vita delle generazioni attuali e future.

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