venerdì 25 gennaio 2013

Petrolio in mare: continua il monitoraggio


Petrolio in mare tra Abruzzo e Molise, dal WWF immagini ancora più avvilenti raccolte ieri. Il monitoraggio continua lungo la costa, certo uno sversamento, con epicentro al confine tra Abruzzo e Molise.

Il WWF diffonde nuove, inequivocabili e avvilenti immagini raccolte durante il monitoraggio dell'avifauna in corso lungo la costa abruzzese e molisana a seguito dello sversamento di idrocarburi in mare avvenuto nei giorni scorsi. Le nuove immagini sono state raccolte ieri pomeriggio a S. Salvo. Il monitoraggio, svolto da volontari, si protrarrà fino almeno a domenica e porterà alla redazione di una documentata e dettagliata relazione che sarà consegnata lunedì alla Procura di Larino che ha aperto un fascicolo sulla vicenda.

Dichiara Luciano Di Tizio, presidente del WWF Abruzzo La documentazione che abbiamo raccolto in questi giorni dimostra in maniera incontrovertibile due fatti: che uno sversamento a mare di petrolio vi è stato e che l'epicentro del problema è avvenuto al confine tra Abruzzo e Molise. La quantità di segnalazioni di gabbiani sporchi che stiamo raccogliendo lungo la costa è un segnale incontrovertibile della presenza di idrocarburi in mare. In secondo luogo, la concentrazione di individui colpiti dal problema è massima all'altezza di S. Salvo e Vasto. In quest'area ieri pomeriggio, giovedì 24 gennaio, ne sono stati osservati sicuramente 10 diversi in meno di un'ora di osservazione, alcuni dei quali ridotti in condizioni pietose, come testimoniano le immagini. Ovviamente la presenza di gabbiani sporchi è solo la manifestazione più evidente di un problema che riguarda tutto l'ambiente marino e costiero. Chiediamo approfondite valutazioni da parte di tutti gli organismi competenti, dopo le solite “rassicurazioni” giunte a poche ore dall'allarme senza che fosse stato realizzata un'approfondita ricerca lungo la costa dei prevedibili impatti sulla fauna di uno sversamento. Tali rassicurazioni sono state smentite grazie al monitoraggio assicurato da volontari. La autorità dovranno risalire alle cause ma in ogni caso petrolio in mare con danni alla fauna vi è stato e ciò conferma i rischi della deriva petrolifera nell'Adriatico”.

Dichiara Augusto De Sanctis, presidente della Stazione Ornitologica Abruzzese “L'associazione che presiedo svolge i censimenti da circa 20 anni e possiamo dire che finora non avevamo mai verificato un fenomeno di tale entità, con decine di individui interessati. E' evidente che vi è stato un problema in mare, a nostra avviso iniziato da sabato/domenica quando abbiamo osservato i primi individui sporchi di idrocarburi nell'area. Tra lunedì e martedì vi è stato un forte incremento nel numero di esemplari coinvolti. Ovviamente il numero di individui impattati dal fenomeno cresce all'aumentare delle ore di presenza dell'inquinante e della superficie di mare coperta dal film oleoso. Domenica completeremo un primo check lungo la costa tra Pescara e Termoli e per lunedì sarà pronta una relazione sul fenomeno osservato. Mercoledì siamo stati finalmente contattati dalla Capitaneria di Porto che è venuta con noi sul campo, rendendosi così conto della reale situazione di contaminazione della fauna in atto. In ogni caso, in considerazione delle gravi condizioni di diversi individui, vistosamente in difficoltà, e del fatto che questo tipo di contaminazione esplica i suoi effetti in alcuni giorni, è necessario prevedere un costante monitoraggio almeno per un'altra settimana. Tutto ciò anche per soccorrere, se possibile, gli esemplari e raccogliere eventuali carcasse. Certo è che un danno concreto vi è stato e ha riguardato decine e decine di animali, tenendo anche in considerazione che possiamo osservare solo una parte degli uccelli presenti effettivamente nella zona. Per ora abbiamo osservato solo gabbiani comuni e reali ma su alcune specie, anche molto più rare, è più difficile evidenziare una contaminazione, perché, ad esempio, alcune di queste si avvicinano di meno alla costa o sono più difficili da osservare. Ricordo che l'area ospita specie anche molto rare, come le berte maggiori, che nidificano in primavera alle Tremiti e che non si avvicinano alla costa alimentandosi in mare aperto. Pertanto quello che osserviamo è solo la punta dell'iceberg”.

martedì 22 gennaio 2013

Idrocarburi nell'Adriatico

Allarme sversamento di idrocarburi in Adriatico presso la concessione Rospo Mare. Il WWF: ennesimo segnale della pericolosità della deriva petrolifera.

L'Associazione ha segnalato alla Capitaneria l'osservazione di diversi gabbiani reali vistosamente sporchi di idrocarburi a S. Salvo.

Il WWF interviene sullo sversamento di idrocarburi nel mare Adriatico al confine tra Abruzzo e Molise, di fronte ad aree di elevatissimo valore ambientale quali la splendida riserva di Punta Aderci a Vasto e il Sito di Interesse Comunitario della Marina di Vasto.

Il WWF ricorda che già nel 2005 in questo tratto di mare ci fu una situazione da cardiopalma quando dalla nave di stoccaggio Alba Marina in fase di carico ci fu un cospicuo sversamento in mare di idrocarburi. Oggi, con grande preoccupazione veniamo a conoscenza di un altro sversamento in mare, questa volta, a detta dell'operatore stesso, di mille litri di idrocarburi. Ricordiamo che un litro di petrolio sversato in mare inquina migliaia e migliaia di litri di acqua.

Dichiara Fabrizia Arduini, referente energia del WWF Abruzzo “Questo ennesimo sversamento ha le sembianze di un monito. Proprio in questi giorni è in corso presso la commissione VIA -Valutazione di Impatto Ambientale- del Ministero Ambiente, il progetto di modifiche e ampliamento di Rospo Mare -RSM-B – Pozzi E.R.D- che prevede la perforazione di altri 3 pozzi più uno di perforazione orizzontale dalla piattaforma Rospo Mare B, e l'installazione di un'altra piattaforma. Questo progetto fu bloccato in sede VIA dalla Legge Prestigiacomo, poiché a ridosso di riserve naturali, e rimesso in pista nel 2012 dal solerte Ministro Passera, con un articolo integrativo al Codice Ambientale, il fatidico articolo 35 del Decreto Sviluppo. Ricordo, altresì, che nello stesso tratto di mare si vuole realizzare un'altra grande infrastruttura, quella della concessione “Ombrina” dell'inglese Medoilgas, con trivelle e impianto di trattamento su piattaforma. Il tutto di fronte alla costa abruzzese che, sulla base di una legge del 2001, dovrebbe essere perimetrata quale parco nazionale della Costa Teatina. Insomma, la deriva petrolifera porta con sé rischi inaccettabili. Si dimostra ancora una volta la lungimiranza di chi si sta battendo per salvaguardare i mari italiani dalle trivellazioni petrolifere. Speriamo che anche questa volta il nostro mare già così compromesso, non riceva il colpo di grazia da questa insensata corsa al petrolio”.

Nel frattempo gli ornitologi del WWF, nell'ambito delle normali attività di monitoraggio avifaunistico in corso, hanno segnalato alla Capitaneria di Porto l'osservazione avvenuta ieri pomeriggio di diversi gabbiani reali vistosamente coperti di idrocarburi posati a S. Salvo marina alla foce del torrente Buonanotte. Sabato scorso ne era stato osservato, tra centinaia, solo uno coperto da idrocarburi. Inoltre un gabbiano comune coperto da idrocarburi è stato osservato sempre ieri alla Riserva di Punta Aderci. Gli operatori hanno addirittura cercato di prenderlo tanto era in difficoltà, senza però riuscirci. Gli ornitologi dell'associazione ripeteranno oggi e nei prossimi giorni il monitoraggio.

Il WWF richiede agli enti preposti di fare massima chiarezza sull'accaduto poiché i cittadini tutti hanno il diritto di essere informati. Riteniamo non più rinviabile, in considerazione dei ripetuti sversamenti in Adriatico, una seria verifica che faccia luce sullo stato delle strutture già esistenti. In relazione allo stato di Rospo Mare, è indispensabile, sulla base delle norme esistenti sul monitoraggio degli impianti autorizzati in sede di V.I.A., che la Regione Abruzzo provveda a stabilire se le modalità di gestione del progetto rispondano a quanto a suo tempo autorizzato. Inoltre la valutazione del l'intervento di ampliamento deve essere svolta alla luce di quanto sta accadendo in queste ore.

domenica 6 gennaio 2013

Arriva il vincitore!

Come promesso la befana porta in dono la tessera socio wwf 2013 premiando l'albero di natale più originale e amico dell'ambiente.
Il consiglio direttivo della STL wwf Marsica fra tutte le segnalazioni pervenute ha scelto di premiare per la sua creatività l'albero di natale del signor Mario Petrella.







 
 "Il materiale utilizzato è stato ricavato da vecchie tavole utilizzate per armature in legno per calcestruzzo.  Sono state poi  ritagliate e levigate e adesso dopo aver costruito parte di una casa la arrederanno ad ogni Natale".