lunedì 28 gennaio 2019

Convocazione Assemblea annuale dei soci



Sabato 9 febbraio 2019, presso la sede del Centro di Servizio per il Volontariato di Avezzano - in via Massimiliano Kolbe, 38 - è convocata alle ore 15 in prima convocazione e alle ore 15:30 in seconda convocazione l'Assemblea annuale dei soci, con il seguente ordine del giorno:

1. Relazione attività 2018
2. Approvazione del rendiconto economico 2018
3. Elezione Consiglio Direttivo e Presidente
4. Programmazione attività 2019
5. Varie ed eventuali

La partecipazione è ammessa previa esibizione della carta d’identità unitamente a qualsiasi documento attestante l’effettiva condizione di socio alla data dell’Assemblea.
Prima dell'inizio dei lavori sarà comunque possibile iscriversi o rinnovare l'adesione annuale.

lunedì 21 gennaio 2019

In arrivo 24 nuove guardie WWF


Questa mattina, a Pescara, si è proceduto all’assegnazione della qualifica di guardia zoofila volontaria agli attivisti che hanno partecipato al corso di formazione organizzato dal WWF.
Attualmente la vigilanza ambientale del WWF in Abruzzo è articolata con due nuclei, a Pescara e a Chieti. L'arrivo di nuove guardie anche nelle altre due province abruzzesi ci consentirà di aumentare i controlli sul territorio.

domenica 20 gennaio 2019

Il WWF abruzzese si riunisce ad Atri


Domenica 20 gennaio, nella nostra Oasi di Atri, si riunisce la grande famiglia del WWF abruzzese. Siamo già al lavoro per le prossime iniziative in difesa della Natura!

martedì 15 gennaio 2019

La caccia nel versante laziale del PNALM



Per riportare l’attenzione della Regione Lazio sul tema dell’area contigua e dell’attività venatoria nel versante laziale della Zona di Protezione Esterna del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM), è stato necessario il ricorso al Consiglio di Stato delle Associazioni ENPA, LAC, LAV e WWF, e la conseguente ordinanza del 14 dicembre 2018 che ha sospeso, per la stagione in corso, l’attività venatoria nelle zone “adiacenti al Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise”, nelle aree critiche dei “Monti Ernici” e “Monti del Cicolano” e “nelle zone speciali di conservazione (ZSC) con la presenza dell’Orso bruno marsicano”. 
Nei prossimi giorni, la Regione Lazio incontrerà i sindaci del territorio e i rappresentanti del PNALM per avviare il percorso di definizione dell’area contigua nel versante laziale. Il WWF apprezza l’iniziativa, ma ritiene che tale percorso, già nelle fasi di partenza, non possa prescindere dal coinvolgimento delle associazioni ambientaliste che da anni si battono per l’istituzione dell’area contigua e per rendere i calendari venatori più rispettosi della normativa di settore e della fauna.
Il WWF chiede, dunque, l’istituzione di un tavolo di coordinamento allargato agli enti e alle associazioni, propedeutico alla definizione dei confini dell’area contigua e dei criteri di gestione della stessa.
L’articolo 32 della Legge n. 394/1991, Legge quadro sulle aree protette, prevede che:

Le regioni, d'intesa con gli organismi di gestione delle aree naturali protette e con gli enti locali interessati, stabiliscono piani e programmi e le eventuali misure di disciplina della caccia, della pesca, delle attività estrattive e per la tutela dell'ambiente, relativi alle aree contigue alle aree protette, ove occorra intervenire per assicurare la conservazione dei valori delle aree protette stesse.

I confini delle aree contigue di cui al comma 1 sono determinati dalle regioni sul cui territorio si trova l'area naturale protetta, d'intesa con l'organismo di gestione della stessa.

All'interno delle aree contigue, le regioni possono disciplinare l'esercizio della caccia, in deroga al terzo comma dell'articolo 15 della legge 27 dicembre 1977, n. 968, soltanto nella forma della caccia controllata, riservata ai soli residenti dei Comuni dell'area naturale protetta e dell'area contigua, gestita in base al secondo comma dello stesso articolo 15 della medesima legge.

Le aree contigue rivestono una straordinaria importanza, ed è grave che la Regione Lazio (come tante altre regioni italiane) non abbia mai provveduto a istituirle dal 1991 ad oggi. È fondamentale regolamentare la caccia nel territorio inserito nel loro perimetro limitandola, come recita la legge, ai soli residenti dell’area protetta e dell’area contigua. Questo perché è necessario contenere il numero dei cacciatori in queste “aree cuscinetto” che nel Parco in questione hanno ancora più importanza, essendo territori dove vive l’Orso bruno marsicano, specie a serio rischio di estinzione (ne sopravvivono soltanto 50 esemplari).
Si ricorda peraltro che, anche se manca l’atto formale, il Tribunale Amministrativo del Lazio, con la sentenza n. 8640/2012, ha affermato che l’area contigua, visti i precedenti protocolli firmati tra Regione e Parco, è di fatto istituita per cui devono essere applicati i contenuti dell’art. 32 della Legge n. 394/91.
È arrivato quindi il momento di definire in maniera chiara l’area contigua e i suoi confini, senza tentare accordi al ribasso. 
Il WWF ribadisce che è fondamentale un coordinamento tra le tre Regioni interessate dal Parco (Abruzzo, Lazio e Molise), in modo da garantire una gestione uniforme e condivisa dell’area contigua del PNALM, non solo rispetto all’attività venatoria, ma anche in riferimento agli altri settori su cui questo istituto va ad incidere. In Abruzzo la perimetrazione dell’area contigua è stata definita con la Deliberazione di Giunta Regionale n. 480 del 5 luglio 2018: di fatto la sua gestione non è ancora partita, ma nel prossimo calendario venatorio non si potrà più rimandare la sua concreta applicazione. In Molise, invece, l’area contigua è stata definita e approvata già dal 2008, con la Deliberazione di Giunta Regionale n. 802 del 29 luglio 2008.
La salvaguardia dell’Orso bruno marsicano deve essere l’obiettivo principale e la guida per ogni decisione che riguardi la gestione del territorio, come l’ordinanza del Consiglio di Stato dello scorso dicembre ha ricordato a tutti: l’Orso è una specie protetta e l’interesse di conservare il suo habitat deve ritenersi prioritario, anche sulla “pretesa regionale di garantire più spazi e più occasioni di prelievo alla comunità dei cacciatori nell’esercizio dell’attività venatoria”. 
A ciò va aggiunto che va tenuta presente anche la sicurezza dei cittadini che sempre più numerosi scelgono di frequentare i sentieri delle aree all’interno e limitrofe al Parco: non si può rischiare di mettere in pericolo, come purtroppo la cronaca spesso ci racconta, chi ama la montagna e la natura e vuole passare il tempo libero, anche con tutta la famiglia, all’aria aperta.