sabato 26 maggio 2018

Villavallelonga è un paese del Parco



Oggi abbiamo partecipato ad un importantissimo incontro pubblico a difesa di un'area ad alta valenza ambientale e paesaggistica.

domenica 20 maggio 2018

Giornata delle Oasi WWF 2018




Domenica 20 maggio torna la Giornata della Oasi WWF, un'occasione unica per celebrare la biodiversità del nostro Paese, ricchissimo di ambienti e specie naturali. Verranno aperte gratuitamente al pubblico, con speciali eventi e visite guidate, tutte le Oasi del WWF che si potranno così visitare per scoprire i tesori nascosti della Natura d'Italia, custoditi negli angoli più belli e suggestivi.

Il WWF Abruzzo Montano la festeggerà nell'Oasi Gole del Sagittario di Anversa degli Abruzzi.

Il programma prevede:

Ore 10-18

Apertura del Centro Visite delle Sorgenti di Cavuto.

Ore 10:30-18

Apertura delle mostre Scatti di vita dell'Orso bruno marsicano e Orsi tra le nuvole.

Ore 11-11:30

Attività di educazione ambientale per bambini Il gioco dell'Orso.

Ore 12 e 16:30

Visita guidata incentrata sull'acqua Guida all'interpretazione ambientale di un tratto di fiume.

La partecipazione a tutte le attività è gratuita.

mercoledì 9 maggio 2018

Escursioni in quad nelle terre dell'orso

WWF: "Le aree dell’Abruzzo montano non siano considerate un luna park senza regole!"


Nei giorni scorsi è apparso sui social un evento pubblico che prevede l’organizzazione di un’escursione in quad all’interno dei territori del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise per il prossimo 20 maggio.
L’itinerario pubblicizzato prevede il passaggio con mezzi motorizzati 4×4 attraverso fiumi, pozze di fango, boschi e pietraie, in un periodo dell’anno particolarmente delicato per flora e fauna, quello della stagione riproduttiva.
È facilmente immaginabile il danno che l’attraversamento di corsi d’acqua e pozze provocherà all’ittiofauna e agli anfibi, che in questo periodo hanno effettuato la deposizione, o anche agli uccelli che nidificano a terra nelle aree di pascolo e nelle praterie: il passaggio dei quad andrà a distruggere le uova, compromettendo la riproduzione di numerose specie.
Inoltre, i territori attraversati sono in area di presenza e passaggio dell’Orso bruno marsicano e gli eventi e i raduni, soprattutto con i mezzi motorizzati, sono considerati tra le cause di disturbo alla specie, tanto che tra le azioni del Life Arctos – il Progetto europeo per la tutela dell’orso, realizzato dal PNALM negli anni scorsi – molte risorse sono state spese proprio per la chiusura, tramite sbarra, delle sterrate presenti nell’areale della specie, al fine di evitare la frequentazione di mezzi non autorizzati.
Dalle informazioni riportate non si evince chiaramente se l’itinerario attraversi l’interno di aree protette e in particolare del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, anche se, nel titolo, l’evento viene ampiamente promosso come una giornata all’interno del Parco.
Va precisato che l’attraversamento con mezzi motorizzati di aree naturali all’interno di Parchi nazionali e Riserve naturali regionali è vietato!
Nulla viene riportato rispetto all’attraversamento di Siti di Interesse Comunitario (SIC) presenti nel territorio. Nel caso in cui l’itinerario ricada poi all’interno di SIC, è necessaria la preventiva realizzazione della procedura di Valutazione di Incidenza, secondo quanto stabilito dalle direttive comunitarie e dalla normativa nazionale e regionale.
In ogni caso, l’impatto sulle specie non è diverso, sia nel caso in cui l’itinerario sia esterno al perimetro delle aree protette, sia nel caso sia interno.
Per questo il WWF ha interessato della questione gli organi competenti, affinché intervengano per impedire lo svolgimento di un’iniziativa che, per il divertimento di pochi, può provocare un fortissimo disturbo a tutti gli altri escursionisti e turisti che vorranno visitare il Parco in quel giorno, oltre a determinare un danno a specie e habitat protetti, all’interno di un territorio dall’elevata valenza naturalistica che non può essere considerato un luna park senza regole.

venerdì 4 maggio 2018

Depuratore Opi - Pescasseroli

WWF e Pro Natura scrivono a Comuni ed Ente Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise


© Lucio Biancatelli


WWF e Pro Natura hanno inviato una nuova lettera ai Comuni di Pescasseroli, Opi e Barrea, all’Ente Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e alla Comunità del Parco, in merito alla realizzazione del depuratore a servizio del territorio dei Comuni di Opi e Pescasseroli, previsto nell’area sensibile del Lago di Barrea.
Già diversi mesi fa le due associazioni avevano chiesto un incontro su questa problematica, offrendo la propria disponibilità a collaborare per individuare, nell’iter ormai concluso della progettualità, la possibilità di una collocazione meno impattante dell’opera e di una realizzazione il meno invasiva possibile.
Purtroppo, inspiegabilmente, non ci sono state risposte in merito, né da parte dell’Ente Parco né da parte delle Amministrazioni comunali. Ad oggi, l’area oggetto dell’intervento appare transennata, ma i lavori non sembrano iniziati. Non è noto quando inizieranno e se il progetto verrà eseguito senza alcuna modifica o se saranno apportati dei miglioramenti nella fase esecutiva.
Il problema della depurazione in questi territori è innegabile e WWF e Pro Natura non si sono mai opposti alla realizzazione di un intervento che possa essere risolutivo. Le scelte progettuali effettuate comporterebbero però un evidente danno a uno degli ambienti più importanti dell’area protetta.
La situazione che si è venuta a determinare è veramente paradossale: la stagione primaverile è ormai iniziata, per cui è necessario attrezzarsi per affrontare il periodo di maggiore afflusso dei turisti, con conseguente aumento del carico inquinante al depuratore esistente. Il nuovo depuratore, sulla cui collocazione sono state sollevate molteplici critiche, non sarà comunque completato e visto che quello esistente non è sufficiente a garantire un trattamento dei reflui idoneo a non compromettere la salute dell’ecosistema acquatico e lacustre, ci si chiede quali provvedimenti abbiano intenzione di attivare i Comuni e come l’Ente Parco e la Comunità dello stesso intendano adoperarsi per tamponare la situazione esistente e dare supporto alle Amministrazioni locali.
La qualità delle acque a valle dei Comuni di Opi e Pescasseroli è del tutto inadeguata: non è accettabile che un parco nazionale abbia le acque dei propri fiumi classificate a livello “scarso” (classificazione 2010-2015 di fiumi, laghi e acque sotterranee dell’ARTA) tanto da provocare una procedura di infrazione comunitaria contro la Regione Abruzzo.
Tutta la normativa comunitaria, a partire dalle direttive europee Uccelli (2009/147/CE) e Habitat (92/43/CE) con la Rete Natura 2000, punta anche al mantenimento e al ripristino degli ecosistemi acquatici in uno stato di conservazione almeno “soddisfacente” per le specie presenti.
La mancata depurazione comporta gravi danni agli habitat e alle specie: carichi organici eccessivi causano la scomparsa di pesci d'acqua dolce. La materia organica di scarto può portare a una eccessiva crescita della popolazione batterica, con una conseguente diminuzione dell’ossigeno disponibile per le specie acquatiche: tutti gli organismi ne soffrono, ma in particolare quelli a scarsa mobilità possono essere fortemente danneggiati, fino a scomparire.
Tali situazioni non sono tollerabili in assoluto, ancor meno all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, dove la tutela della biodiversità e la conservazione degli ecosistemi devono rappresentare una missione imprescindibile.
L’estate scorsa, a causa dello scarsissimo livello di depurazione delle acque, i danni agli ecosistemi sono stati troppo elevati perché sia possibile permettere il ripetersi della stessa situazione anche quest’anno: una situazione che, tra l’altro, finisce per danneggiare pesantemente la stessa immagine di un territorio a vocazione turistica.
Oggi risulta fondamentale - in attesa della realizzazione di un impianto idoneo e non impattante - mettere in campo tutte le iniziative possibili per tamponare gli inevitabili problemi che arriveranno con l’estate.
Le associazioni ambientaliste, anche nei momenti istituzionali di funzionamento dell’Ente Parco, hanno avanzato proposte in tal senso: moduli aggiuntivi per i depuratori esistenti, autobotti che trasportino i reflui in impianti più idonei e/o, comunque, altre iniziative da valutare con tecnici esperti del settore.