sabato 30 giugno 2018

Convegno del 30 giugno 2018



Sabato 30 giugno, a Pettorano sul Gizio, saremo presenti alla V Conferenza del Centro studi per le reti ecologiche, dal titolo:
Convivere con l’orso bruno marsicano
La prevenzione e la gestione dei danni. Le attività delle aree protette e della Regione Abruzzo
I lavori cominceranno alle ore 9, presso il Castello Cantelmo, e la partecipazione è aperta a tutti coloro che per lavoro, studio o semplice passione, si interessano al tema della conservazione dell’orso.
Il convegno è stato organizzato congiuntamente dalla Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio (direttore Antonio Di Croce) e dall'Oasi WWF Gole del Sagittario (direttrice Sefora Inzaghi).


martedì 26 giugno 2018

Comunicato stampa del 26 giugno 2018



La Corte di giustizia dell’Unione Europea, con la recente sentenza del 31 maggio 2018, ha di nuovo sanzionato l’Italia per il mancato rispetto delle leggi europee sui sistemi di depurazione delle acque. 
Il WWF Abruzzo Montano, prendendo spunto dall’ennesima prova di inciviltà fornita dal nostro Paese, intende rimarcare lo stato pietoso dei depuratori presenti nella Marsica, i quali sono di capacità insufficiente rispetto alle utenze, malfunzionanti o addirittura assenti e quindi nel migliore dei casi non riescono a depurare adeguatamente le acque reflue convogliate verso gli stessi.
La situazione è drammatica, soprattutto in considerazione del fatto che la mancata depurazione delle acque reflue produce evidenti effetti nocivi sui canali del Fucino.
Il WWF è preoccupato anche per altre procedure che incombono sull’Italia in materia di acque, riguardanti l'inadeguata applicazione della Direttiva Quadro Acque (2000/60/CE): una concernente le derivazioni a scopo idroelettrico (EU PILOT 6011/14/ENVI) e una più generale (EU PILOT 7304115/ENVI) per la mancata piena attuazione della direttiva, con particolare attenzione all'insufficiente coordinamento, all’assenza di metodologie corrette per gli inquinanti nelle acque sotterranee, ai prezzi dell’acqua in agricoltura e ad altre questioni legate sempre al settore agricolo.
È quindi necessario che le amministrazioni locali, l'Ente Regionale Servizio Idrico, e il Gestore del Servizio Idrico Integrato (CAM S.p.A.) pongano tra le loro priorità la ristrutturazione e l’ammodernamento dei depuratori di acque reflue presenti sul territorio, anche attraverso l’introduzione di nuove tecnologie, al fine di fornire un servizio efficiente alla collettività garantendo il rispetto dell’ambiente.
In relazione a questo obiettivo, è notizia di questi mesi che alcune regioni italiane hanno dotato i loro depuratori di vasche di prima pioggia, al fine di rimediare alle criticità che si verificano nei giorni con piogge particolarmente abbondanti.
“Iniziamo con l’adozione di questi semplici accorgimenti, utili a migliorare la funzionalità dei nostri depuratori, in attesa di trovare le risorse economiche necessarie ad una più compiuta ristrutturazione di tutto il sistema. Il WWF Abruzzo Montano, a tal proposito, si rammarica del fatto che le somme già stanziate per la risoluzione delle criticità nella gestione della risorsa idrica nel Fucino - 50 milioni di euro resi disponibili dalla Regione attraverso il Masterplan Abruzzo – non siano state destinate, nemmeno in parte, a dare una prima risposta a questa emergenza”, conclude Antonello Santilli, Vicepresidente dell’associazione ambientalista.

giovedì 14 giugno 2018

La nuova pista ciclabile di Avezzano

Il WWF Abruzzo Montano sulla nuova pista ciclabile di Avezzano: prevalga il bene della collettività.




L’Associazione WWF Abruzzo Montano sta seguendo con attenzione il dibattito in corso sull’imminente nascita della nuova pista ciclabile ad Avezzano, e desidera esprimere le proprie considerazioni. La promozione di forme di mobilità urbana ecocompatibili e non inquinanti rappresenta uno dei più significativi impegni sottoscritti dai firmatari della Carta delle città europee per uno sviluppo durevole e sostenibile. In questi anni, è cresciuta anche in Italia la consapevolezza che l’utilizzo della bicicletta possa rappresentare una valida alternativa ai veicoli a motore. Implementare la mobilità ciclabile significa anche concorrere alla riduzione dell’emissione degli inquinanti nell'aria - in particolare diossido di carbonio e particolato - e al decongestionamento del traffico. Per incoraggiare i cittadini a ridurre l’uso della propria auto, è fondamentale creare una rete di collegamenti ciclabili continua e sicura, nonché integrata con altre forme di mobilità. Per questi motivi, il WWF Abruzzo Montano auspica la realizzazione ad Avezzano di un sistema di mobilità ciclabile che nel breve periodo collegherà vari ambiti e servizi urbani, ed in futuro possa creare anche i fondamentali raccordi con le frazioni.
Per quanto riguarda le perplessità dei commercianti del centro di Avezzano, il WWF Abruzzo Montano non crede che eliminare dei parcheggi inciderà negativamente sullo shopping ed il passeggio davanti alle vetrine, anche perché lungo il lato opposto la sosta diverrà gratuita. Siamo piuttosto convinti che, in tempi di grandi rivoluzioni del settore commerciale (nascita del commercio elettronico ed invasione dei centri commerciali, in primis), la redditività delle attività commerciali del centro si legherà sempre di più alla qualità dell’ambiente urbano, come accade altrove, anche in Italia. 
Le parole d’ordine per il futuro delle città sono: mobilità, qualità dell’aria e trasporti. Una cittadina europea che voglia dirsi moderna si valuta soprattutto per la sua vivibilità. La nuova pista ciclabile, l’isola pedonale permanente, le piazze centrali ancora più belle contribuiranno a sostenere il centro di Avezzano e la sua economia, e renderanno la nostra città più attrattiva per i visitatori.

domenica 10 giugno 2018

Calendario degli eventi estivi della nostra Oasi

Vi presentiamo l'offerta estiva della nostra Oasi WWF Gole del Sagittario di Anversa degli Abruzzi tra cultura, natura e sport


sabato 2 giugno 2018

La Garzaia di Massa d'Albe

Campagna WWF One Million Ponds


Foto: Gianpiero Cutolo

Negli anni ’60 del secolo scorso, durante i lavori per la realizzazione dell’autostrada A25 (tratto Avezzano – Torano), nelle adiacenze del tracciato vennero scavate numerose cave per l’estrazione degli inerti naturali da utilizzare nel cantiere. Alcuni di questi scavi intercettarono la falda acquifera. Una volta sfruttate ed esaurita la loro funzione, queste cave vennero abbandonate e la Natura riprese il proprio corso, anche con la formazione di boschetti igrofili. Purtroppo, però, anche l’azione scellerata dell’uomo andò avanti e quasi tutte le cave divennero discariche abusive di rifiuti solidi urbani, molto spesso anche speciali, tossici e pericolosi, contaminanti l’ambiente e la falda acquifera. In una di queste aree, negli ultimi anni, dopo un’assenza che perdurava dalla fine del XIX secolo, si è insediato un sito di nidificazione di ardeidi (garzaia) che attualmente (primavera 2018) ha raggiunto il numero di 50 coppie di aironi cenerini (Ardea cinerea) nidificanti. Grazie a questa garzaia, l’unica per tutta la Marsica, nel corso dell’ultimo decennio si è osservata un’evidente diffusione dell’airone cenerino nell’Altopiano del Fucino, nei Piani Palentini, nella Valle del Salto e nella Piana del Cavaliere. Nell’autunno del 2016, per iniziativa dell’allora sindaco di Massa d’Albe Giancarlo Porrini in collaborazione con il WWF Abruzzo Montano, Aciam S.p.A. (azienda consorziale di igiene ambientale) ha parzialmente bonificato l’area attraverso la raccolta di oltre 50 tonnellate di rifiuti. A fine estate 2017, i volontari del WWF Abruzzo Montano, approfittando della siccità estiva, hanno provveduto a rimuovere i rifiuti anche dal fondo dello stagno, per quanto possibile, e nell’autunno successivo hanno ottenuto l’istituzione di un'Oasi di protezione della fauna a tutela della garzaia presente nell'area umida, denominata Garzaia di Massa d’Albe ed estesa 4 ettari. Tra dicembre 2017 e gennaio 2018 su nostra sollecitazione veniva quindi sottoscritta, da quasi tutti i comproprietari delle particelle interessate, una dichiarazione di cessione volontaria e gratuita della porzione di terreno di proprietà (per recupero ambientale ed istituzione della Garzaia di Massa d’Albe) con la contestuale accettazione da parte del Comune stesso.

Cosa resta da fare

- La sensibilizzazione dei comproprietari della particella n. 189 che, a differenza di quanto avvenuto per le altre tre particelle interessate, non hanno sottoscritto la sopracitata dichiarazione, e degli organi territoriali competenti, affinché il sito venga tutelato quale zona umida protetta.
- Il completamento della bonifica ambientale.
- La sostituzione del tratto di cavidotto aereo nudo (non isolato) da 20 kV con un cavo autoprotetto (isolato). Attualmente la linea elettrica aerea ENEL attraversa la garzaia nella sua porzione centrale ed esercita a 20.000 volt con conduttori non isolati posti ad una distanza tra loro pari a 70 cm circa, condizione potenzialmente pericolosa per gli aironi, considerate le loro dimensioni.
- La sistemazione di telecamere di videosorveglianza e la relativa installazione di cartelli deterrenti (Divieto di scarico, Area videosorvegliata, etc.)
- Il posizionamento di due pannelli didattici e di due capanni di osservazione.

venerdì 1 giugno 2018

L'acqua nel Fucino

Luci e ombre dal progetto di risoluzione delle criticità nella gestione dell’acqua nel Fucino

Il WWF: «Positivo l’impegno sulla depurazione ma è impensabile intervenire sulla Conca di Amplero»




Si attende a giorni la consegna del progetto di risoluzione delle criticità legate all'uso e alla disponibilità della risorsa idrica nella Piana del Fucino. Già da alcune settimane, invece, l'Autorità di bacino distrettuale dell'Appennino meridionale, nel corso di un incontro svoltosi ad Avezzano, ha illustrato la soluzione progettuale emersa dalle attività di studio e indagine effettuate in relazione all'affidamento dell'incarico di progettazione preliminare delle opere prioritarie da realizzare.
Il WWF, presente all’incontro con la sua struttura locale WWF Abruzzo Montano, pur riservandosi di esprimersi quando saranno noti al dettaglio i lavori da compiere e la loro incidenza ambientale, accoglie comunque con favore l’intenzione di potenziare la filiera depurativa nei comuni circumlacuali, per assicurare alti livelli qualitativi dell'acqua utilizzata a scopi irrigui attraverso la ristrutturazione di sei impianti di depurazione e la creazione di una moderna rete irrigua in pressione estesa a tutta la Piana del Fucino che sia in linea con le direttive europee sul risparmio idrico ed energetico.
La soluzione progettuale proposta presenta tuttavia diverse ombre. Il progetto selezionato prevede infatti anche la realizzazione di un invaso da 9 milioni di metri cubi d’acqua presso la Conca di Amplero, nel territorio comunale di Collelongo. Una soluzione a dir poco estremamente critica dal punto di vista ambientale: la Conca di Amplero si trova all’interno di un Sito di Importanza Comunitaria, nella Zona di Protezione Esterna del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, e presenta caratteristiche carsiche, per cui la parziale impermeabilizzazione prevista avrebbe un notevole impatto sulla circolazione sotterranea delle acque. Il sito di Amplero vanta inoltre un’elevata importanza dal punto di vista archeologico, e certamente non rassicura il fatto che i progettisti abbiano dichiarato che i siti archeologici noti sono in posizione esterna rispetto all’area del futuro invaso e che non è prevista la realizzazione di opere di trattenuta, considerato l’elevato rischio sismico presente nella zona interessata.
A completare le indicazioni sin qui emerse va aggiunto che nel territorio comunale di San Benedetto  dei Marsi è previsto un bacino di accumulo da 2 milioni di metri cubi d’acqua che sarà utilizzato come cassa d’espansione per la laminazione delle piene.
Lascia infine perplessi, anche in termini di economicità, l’ipotesi di una stazione di pompaggio dell'acqua nella Piana Fucense (prelievo notturno da fluenze superficiali in località Borgo Ottomila), l’accumulo in quota nella Conca di Amplero e la produzione di energia elettrica mediante caduta.
È del tutto inconcepibile invece il fatto che il progetto preliminare sia stato redatto senza procedere alla fase di Valutazione di Impatto Ambientale e senza chiedere i pareri alle autorità competenti ai controlli in materia paesaggistica e archeologica. Una scelta incomprensibile: la Regione Abruzzo ha stipulato un’apposita convenzione con l'Autorità di Bacino già nel 2012 e la società di progettazione ha avuto l'incarico dal 2013: ci sono voluti ben cinque anni per vagliare le 11 soluzioni progettuali iniziali, senza arrivare alla definizione di dettaglio del progetto preliminare e senza acquisire le autorizzazioni necessarie?
La data ultima per l’affidamento dei lavori è il 31/12/2019. I tempi sono molto stretti ma questo non giustificherebbe in alcun modo soluzioni raffazzonate e dannose per l’ambiente e per il territorio, anche perché diversi degli aspetti critici della soluzione su cui si sta attualmente ragionando erano stati evidenziati proprio dalla stessa società di progettazione!
Il WWF si riserva di esprimere ulteriori considerazioni quando sarà noto il progetto, ma sin d’ora chiede il massimo rispetto per l’ambiente e per le regole. L’errore è stato sciupare cinque anni senza essere arrivati a una soluzione realistica, condivisa e non dannosa. Resta un anno e mezzo per rimediare, si veda di non sciupare anche questo periodo.