In mezz'ora...Le regole sul futuro dell'acqua in Abruzzo saranno decise
dal comitato VIA giovedì prossimo in pochi minuti.
Il WWF: inaccettabile, la siccità non ha insegnato nulla.
I problemi di sorgenti, fiumi, captazioni e depurazione affrontati nel tempo di
un'intervista della Annunziata.
Le regole che riguardano il futuro dell'acqua in Abruzzo,
tra fiumi ridotti a fogne, captazioni incontrollate, siccità e sprechi, saranno
decise in 30 minuti, tra le 14:00 e le 14:30 di giovedì prossimo al Comitato
VIA della Regione Abruzzo.
Infatti, il Comitato sarà chiamato ad esprimersi con
questo tempo a disposizione sul Piano di Tutela delle Acque, principale strumento
di gestione della risorsa idrica, atteso dal 2001.
Lo stesso giorno il Comitato V.I.A. dovrà altresì
esprimersi su decine di altri progetti, tra cui cave, concessioni per ricerca
di idrocarburi, impianti per rifiuti.
Tornando all'acqua, il Comitato dovrà dare il suo parere
sulla Valutazione di Incidenza Ambientale del Piano per tutti gli effetti che
avrà su decine dei siti naturalisticamente più importanti della Regione ,
corrispondenti a oltre il 30% del territorio regionale (come i tre parchi nazionali
del Gran Sasso, della Majella e d'Abruzzo, il parco regionale Sirente-Velino e
decine di altri siti tra i più famosi della regione, dalla montagna al mare).
In questi territori sono presenti i maggiori acquiferi della regione ed è
concentrata gran parte della biodiversità abruzzese. Inoltre, molti dei grandi
bacini idroelettrici sono localizzati proprio in queste aree (basti pensare a
Barrea e Campotosto). Una situazione di grande complessità dove gli equilibri
ambientali sono già saltati da tempo per il sovrasfruttamento della risorsa
idrica.
Il WWF esprime, quindi, forti critiche per le modalità
assolutamente inadeguate con cui si intende procedere all'esame di questo
fondamentale strumento di gestione che, una volta approvato, durerà per
decenni. Gli stessi contenuti del Piano sono stati aspramente criticati dalle
associazioni ambientaliste poichè si rimanda al 2027 la riqualificazione di
molti fiumi a fronte di un obiettivo comunitario posto al 2015.
Inoltre la quantificazione del Deflusso Minimo Vitale da
lasciare ai fiumi è stato calcolato in maniera sostanzialmente errata e si
rischia addirittura di consentire nuove captazioni proprio nei siti
naturalisticamente più importanti. Il WWF aveva recentemente stigmatizzato il
Piano anche da un punto di vista scientifico in quanto gli elaborati
contenevano strafalcioni e addirittura l'indicazione di specie inesistenti per
i fiumi abruzzesi.
Dichiara Luciano Di Tizio, presidente della sezione
regionale del WWF “La Regione Abruzzo, pur essendo molto ricca di acqua, ha un
sistema di gestione drammaticamente fallimentare, come dimostra lo stato
pietoso di molti fiumi della regione derivante da captazioni e scarichi
incontrollati. Pensare di poter valutare in 30 minuti quel Piano che dovrebbe
risolvere questi enormi problemi è surreale, anche perchè gli stessi elaborati
contengono criticità grandissime; ad esempio non fanno alcun riferimento alla
questione dei cambiamenti climatici che sul ciclo idrico e sulla biodiversità
stanno avendo effetti drammatici che sono sotto gli occhi di tutti. Il Dr.
Sorgi, nonostante le plurime sconfitte che subisce il comitato VIA davanti ai
TAR e non solo, continua a convocare il comitato con modalità palesemente
inaccettabili che, a nostro avviso, contribuiscono a far permanere la nostra
regione in un medioevo ambientale".