martedì 25 settembre 2012

Acqua in Abruzzo: quale futuro?



In mezz'ora...Le regole sul futuro dell'acqua in Abruzzo saranno decise dal comitato VIA giovedì prossimo in pochi minuti.

Il WWF: inaccettabile, la siccità non ha insegnato nulla. I problemi di sorgenti, fiumi, captazioni e depurazione affrontati nel tempo di un'intervista della Annunziata.


Le regole che riguardano il futuro dell'acqua in Abruzzo, tra fiumi ridotti a fogne, captazioni incontrollate, siccità e sprechi, saranno decise in 30 minuti, tra le 14:00 e le 14:30 di giovedì prossimo al Comitato VIA della Regione Abruzzo.
Infatti, il Comitato sarà chiamato ad esprimersi con questo tempo a disposizione sul Piano di Tutela delle Acque, principale strumento di gestione della risorsa idrica, atteso dal 2001.
Lo stesso giorno il Comitato V.I.A. dovrà altresì esprimersi su decine di altri progetti, tra cui cave, concessioni per ricerca di idrocarburi, impianti per rifiuti.

Tornando all'acqua, il Comitato dovrà dare il suo parere sulla Valutazione di Incidenza Ambientale del Piano per tutti gli effetti che avrà su decine dei siti naturalisticamente più importanti della Regione , corrispondenti a oltre il 30% del territorio regionale (come i tre parchi nazionali del Gran Sasso, della Majella e d'Abruzzo, il parco regionale Sirente-Velino e decine di altri siti tra i più famosi della regione, dalla montagna al mare). In questi territori sono presenti i maggiori acquiferi della regione ed è concentrata gran parte della biodiversità abruzzese. Inoltre, molti dei grandi bacini idroelettrici sono localizzati proprio in queste aree (basti pensare a Barrea e Campotosto). Una situazione di grande complessità dove gli equilibri ambientali sono già saltati da tempo per il sovrasfruttamento della risorsa idrica.

Il WWF esprime, quindi, forti critiche per le modalità assolutamente inadeguate con cui si intende procedere all'esame di questo fondamentale strumento di gestione che, una volta approvato, durerà per decenni. Gli stessi contenuti del Piano sono stati aspramente criticati dalle associazioni ambientaliste poichè si rimanda al 2027 la riqualificazione di molti fiumi a fronte di un obiettivo comunitario posto al 2015.
Inoltre la quantificazione del Deflusso Minimo Vitale da lasciare ai fiumi è stato calcolato in maniera sostanzialmente errata e si rischia addirittura di consentire nuove captazioni proprio nei siti naturalisticamente più importanti. Il WWF aveva recentemente stigmatizzato il Piano anche da un punto di vista scientifico in quanto gli elaborati contenevano strafalcioni e addirittura l'indicazione di specie inesistenti per i fiumi abruzzesi.

Dichiara Luciano Di Tizio, presidente della sezione regionale del WWF “La Regione Abruzzo, pur essendo molto ricca di acqua, ha un sistema di gestione drammaticamente fallimentare, come dimostra lo stato pietoso di molti fiumi della regione derivante da captazioni e scarichi incontrollati. Pensare di poter valutare in 30 minuti quel Piano che dovrebbe risolvere questi enormi problemi è surreale, anche perchè gli stessi elaborati contengono criticità grandissime; ad esempio non fanno alcun riferimento alla questione dei cambiamenti climatici che sul ciclo idrico e sulla biodiversità stanno avendo effetti drammatici che sono sotto gli occhi di tutti. Il Dr. Sorgi, nonostante le plurime sconfitte che subisce il comitato VIA davanti ai TAR e non solo, continua a convocare il comitato con modalità palesemente inaccettabili che, a nostro avviso, contribuiscono a far permanere la nostra regione in un medioevo ambientale".

mercoledì 19 settembre 2012

Scendere dal titanic


Di Sefora Inzaghi (Tratto dal suo blog Mamma Terra)


Ha avuto un grande successo l'incontro tenutosi sabato 15 settembre a Trasacco con il dott. Stefano Montanari e il suo film "Sporchi da morire".
L'evento ha visto la partecipazione di molti cittadini e, ahimè, pochi amministratori locali: questo mi fa pensare...

La crisi ambientale che stiamo vivendo rivela un modello di gestione economica ed ambientale fallimentare sotto ogni punto di vista. Una delle principali minacce ambientali con cui da sempre ci si "scontra" è la quantità di rifiuti che continuamente produciamo ed emettiamo nell'ambiente.
"Dove mettiamo tutti questi rifiuti?". Bhè dopo aver visto Sporchi da morire posso dirvi con fermezza e profonda convinzione che la risposta non esiste, per il semplice fatto che è la domanda ad essere sbagliata!
Per anni abbiamo provato a nascondere i rifiuti sotto terra, ad affondarli negli oceani o a bruciarli negli inceneritori e cosa abbiamo ottenuto? Niente, se non di avvelenare l'acqua che beviamo, l'aria che respiriamo e il cibo che mangiamo. Praticamente abbiamo trasformato un problema in un altro....letale oserei dire, è come se fossimo sul Titanic inconsapevoli (o forse si) che l'iceberg è vicino!

Le questioni legate ai rifiuti non sono solo ambientali, ma anche economiche; si perché è chiaro a tutti che cQualcuno che trae profitto da ogni singolo sacchetto di immondizia che noi produciamo e ha tutto l'interesse a lasciare le cose così come stanno; chiamatelo Politica, Mercato, Mafia, dategli il nome che più vi piace perchè in ogni caso ciascuno di essi rivela che la nostra società è governata solo da decisioni basate sui soldi e sul potere.
Ma noi possiamo fare molto: possiamo indurre la Politica e il Mercato a cambiare iniziando noi per primi a reinventare il nostro stile di vita trasformandoci da consumatori a consumatori critici, acquistando prodotti locali, (magari aderendo ad un gruppo d'acquisto solidale), acquistando beni durevoli e non usa e getta, preferendo prodotti biologici  e riciclabili a prodotti che non lo sono, premiando le industrie virtuose a quelle di stampo coloniale che strozzano i Paesi poveri produttori di materie prime...e questi sono solo alcuni esempi, ma molto altro si può e si deve fare per scendere dal Titanic. 

Perché produciamo tanti rifiuti? Perché abbiamo bisogno di prodotti e servizi che a loro volta producono sostanze nocive? Perché l'Industria non può cambiare i metodi di produzione in modo da produrre meno rifiuti? Perché la Politica non interviene? Queste sono le domande giuste da fare, e solo quando inizieremo a porcele avremo le risposte che portano alla prevenzione anziché al controllo dell'inquinamento, alla riduzione invece che alla gestione dei rifiuti.
Se davvero volete capire cosa c'è dietro ogni decisione su questioni ambientali, la prima domanda che dovete porvi è "Chi trae profitto da ciò?". In secondo luogo "Chi pagherà?". Solo a questo punto avrete identificato entrambi i lati della questione e potrete decidere se essere parte del problema o della soluzione. (cit.)

domenica 16 settembre 2012

Basta 'monnezza!

 

Di Valter Frigioni


E siamo alla II giornata ecologica in poco meno di 2 mesi. Dopo Pescina, eccoci a Luco di Marsi!
E’ domenica 02 settembre, la giornata inizia sotto i migliori auspici: la pioggia attesa in mattinata è assai improbabile, visto che il sole splende sul borgo marsicano.

Sono le 8.30 e nonostante la festività piazza Umberto I si va animando: oltre ai classici avventori dei bar, che consumano lauta colazione e gli operatori ecologici già a lavoro, iniziano ad arrivare  un nutrito gruppo di giovani scout di Luco e i rappresentanti delle varie associazioni locali promotrici e aderenti all’iniziativa, anche qualche canuto rappresentante dei compaesani più anziani si aggrega patriotticamente al gruppo. 

Dopo una breve presentazione dell’assessore comunale all’Ambiente, Antonello Gallese, ci si divide in tre gruppi, per coprire altrettante zone del circondario del paese. Alla STL WWF Marsica, coadiuvata dalla concittadina Elisa, spetta una zona piuttosto alberata: via Fratacchione, che porta nei pressi del convento dei frati cappuccini. Si procede raccogliendo cartacce, pacchetti di sigarette vuoti, plastica, bottiglie di vetro; il primo sacco è pieno, ma il … brutto deve ancora arrivare.
Salendo di quota ecco la prima piccola discarica, a dire il vero sembra essere il retro bottega di un idraulico: a terra, in mezzo ai classici calcinacci, spunta una tazza del w.c. di colore rosa, un bidet bianco (neanche tanto ben abbinato) e poi pure lo sciacquone (non ci facciamo mancare nulla). Più avanti la triste sorpresa: una vera e propria discarica a cielo aperto dove ammassati troviamo televisori, pneumatici, tegole, aspirapolvere, vetro in quantità, materassi, amianto, ma soprattutto siringhe; dulcis in fondo scarti di macelleria con identificativi degli animali macellati. Ammucchiamo alla meglio, qui ci vorrebbe l’esercito, ma lo segnaleremo al Comune.

Procediamo sino alle 12.30 circa, sulla sommità della strada sembra di essere sulla pedana del lancio del peso (atletica leggera): tra i rovi altri 7-8 sacconi neri si riempiono di ogni schifezza (il reportage sulla pagina facebook del WWF Marsica è più che significativo); qui comunque il segno dell’inciviltà umana raggiunge veramente il suo apice, mentre i rovi, con il tempo, cercano di nascondere il passaggio dell’homo “poco” sapiens! È ora però di tornare in piazza per differenziare almeno parte dei rifiuti e fare il punto della giornata ecologica. 

Nel pomeriggio la Segen, ditta incaricata dello smaltimento dei rifiuti del comune di Luco dei Marsi, ha provveduto a rimuovere tutto il materiale accumulato; la discarica più grande andrebbe però recintata previo sequestro: staremo a vedere!

Se più persone prendessero parte a queste iniziative, avrebbero modo di vivere in prima persona l’effetto devastante delle azioni scellerate che minacciano la conservazione dell' ambiente. Siamo convinti che è solo attraverso la  partecipazione attiva e consapevole dei cittadini  che le comunità saranno capici di progettare e costruire il proprio futuro.

domenica 9 settembre 2012

Proiezione film: Sporchi da morire



SABATO 15 SETTEMBRE 2012 ORE 16.00
AUDOTORIUM SCUOLA MEDIA DI TRASACCO. 

Cari Lettori, Ci piacerebbe invitarvi personalmente uno ad uno, ma dato che la cosa è fisicamente impossibile affidiamo il nostro invito a questo post.

Sabato 15 settembre, ci sarà la proiezione del Film evento Sporchi da morire, con la partecipazione dell’illustre dott. Stefano Montanari, che da anni si batte contro gli inceneritori. Impegnati in questa lotta con lui ci sono tanti medici, non solo italiani, studi, ricerche, comitati, decine di migliaia di nominativi e sua moglie, dott.ssa Antonietta Gatti chedi recente è stata insignita del titolo di Fellow dell’International Union of Societies for Biomaterials Science and Engineering  per il suo contributo al progresso della scienza.

L’evento è stato organizzato dall’Associazione ARAVINDA di Trasacco, in collaborazione con il Comitato Marsicano NO PowerCrop e WWF Marsica.

Hanno già aderito a questo progetto migliaia in tutto il mondo, anche sul nostro territorio nazionale,  dunque potevamo certo mancare proprio noi che da 5 anni siamo impegnati per contrastare la realizzazione del mega inceneritore che la PoweCrop vuole costruire nella cuore del Fucino. 

Siamo convinti che la salvaguardia ambientale, e la via del cambiamento passino attraverso la comunicazione, la mobilità, l’educazione, il consumo critico e la trasformazione del nostro stile di vita. 
 VI ASPETTIAMO!