L'Unione Europea ha stabilito con la Direttiva 60/2000/CE “Acque” che entro il 2015 tutti i fiumi devono raggiungere lo stato ambientale definito “buono”. Entro il 2008 dovevano raggiungere almeno lo stato “sufficiente” e comunque non peggiorare il proprio stato di qualità.
Dal 2004 l'ARTA misura i parametri chimico-fisici e microbiologici delle acque attraverso una rete di monitoraggio composta di oltre 100 stazioni di campionamento lungo i fiumi abruzzesi e ha pubblicato sul proprio sito internet una classificazione dei nostri fiumi nelle 5 classi previste dal D.Lgs. 152/2006 per il 2011.
Ebbene, nel 2011 l'Abruzzo non solo non coglie l'obiettivo già fissato per il 2008, con oltre il 35% dei punti di campionamento al di sotto della classe “sufficiente” (quindi pessimo o scadente) ma vede aumentare i modo vertiginoso i casi classificati nella categoria peggiore sulle 5 possibili. Infatti, ben il 10% (12 su 118) delle stazioni monitorate nel 2011 è risultato nella classe “pessimo” come indicato in figura. Nel 2009 erano 3 e nel 2008 solo 1.
Non solo è preoccupante che due dei grandi fiumi Abruzzesi come il Sangro e l'Aterno-Pescara sono fortemente a rischio con uno stato della qualità definito "scadente", ma ancora più preoccupante è che dall'indagine condotta nel 2011 emerge lo scadimento della qualità delle acque nelle aree protette e nei siti della Rete Natura 2000 (SIC, Siti di Interesse Comunitario e ZPS, Zone di Protezione Speciale). Tali territori dovrebbero esprimere la massima naturalità ed essere strettamente preservati in considerazione degli elevatissimi valori ambientali.
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Non solo è preoccupante che due dei grandi fiumi Abruzzesi come il Sangro e l'Aterno-Pescara sono fortemente a rischio con uno stato della qualità definito "scadente", ma ancora più preoccupante è che dall'indagine condotta nel 2011 emerge lo scadimento della qualità delle acque nelle aree protette e nei siti della Rete Natura 2000 (SIC, Siti di Interesse Comunitario e ZPS, Zone di Protezione Speciale). Tali territori dovrebbero esprimere la massima naturalità ed essere strettamente preservati in considerazione degli elevatissimi valori ambientali.
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