sabato 2 giugno 2018

La Garzaia di Massa d'Albe

Campagna WWF One Million Ponds


Foto: Gianpiero Cutolo

Negli anni ’60 del secolo scorso, durante i lavori per la realizzazione dell’autostrada A25 (tratto Avezzano – Torano), nelle adiacenze del tracciato vennero scavate numerose cave per l’estrazione degli inerti naturali da utilizzare nel cantiere. Alcuni di questi scavi intercettarono la falda acquifera. Una volta sfruttate ed esaurita la loro funzione, queste cave vennero abbandonate e la Natura riprese il proprio corso, anche con la formazione di boschetti igrofili. Purtroppo, però, anche l’azione scellerata dell’uomo andò avanti e quasi tutte le cave divennero discariche abusive di rifiuti solidi urbani, molto spesso anche speciali, tossici e pericolosi, contaminanti l’ambiente e la falda acquifera. In una di queste aree, negli ultimi anni, dopo un’assenza che perdurava dalla fine del XIX secolo, si è insediato un sito di nidificazione di ardeidi (garzaia) che attualmente (primavera 2018) ha raggiunto il numero di 50 coppie di aironi cenerini (Ardea cinerea) nidificanti. Grazie a questa garzaia, l’unica per tutta la Marsica, nel corso dell’ultimo decennio si è osservata un’evidente diffusione dell’airone cenerino nell’Altopiano del Fucino, nei Piani Palentini, nella Valle del Salto e nella Piana del Cavaliere. Nell’autunno del 2016, per iniziativa dell’allora sindaco di Massa d’Albe Giancarlo Porrini in collaborazione con il WWF Abruzzo Montano, Aciam S.p.A. (azienda consorziale di igiene ambientale) ha parzialmente bonificato l’area attraverso la raccolta di oltre 50 tonnellate di rifiuti. A fine estate 2017, i volontari del WWF Abruzzo Montano, approfittando della siccità estiva, hanno provveduto a rimuovere i rifiuti anche dal fondo dello stagno, per quanto possibile, e nell’autunno successivo hanno ottenuto l’istituzione di un'Oasi di protezione della fauna a tutela della garzaia presente nell'area umida, denominata Garzaia di Massa d’Albe ed estesa 4 ettari. Tra dicembre 2017 e gennaio 2018 su nostra sollecitazione veniva quindi sottoscritta, da quasi tutti i comproprietari delle particelle interessate, una dichiarazione di cessione volontaria e gratuita della porzione di terreno di proprietà (per recupero ambientale ed istituzione della Garzaia di Massa d’Albe) con la contestuale accettazione da parte del Comune stesso.

Cosa resta da fare

- La sensibilizzazione dei comproprietari della particella n. 189 che, a differenza di quanto avvenuto per le altre tre particelle interessate, non hanno sottoscritto la sopracitata dichiarazione, e degli organi territoriali competenti, affinché il sito venga tutelato quale zona umida protetta.
- Il completamento della bonifica ambientale.
- La sostituzione del tratto di cavidotto aereo nudo (non isolato) da 20 kV con un cavo autoprotetto (isolato). Attualmente la linea elettrica aerea ENEL attraversa la garzaia nella sua porzione centrale ed esercita a 20.000 volt con conduttori non isolati posti ad una distanza tra loro pari a 70 cm circa, condizione potenzialmente pericolosa per gli aironi, considerate le loro dimensioni.
- La sistemazione di telecamere di videosorveglianza e la relativa installazione di cartelli deterrenti (Divieto di scarico, Area videosorvegliata, etc.)
- Il posizionamento di due pannelli didattici e di due capanni di osservazione.

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