venerdì 9 settembre 2016

Caccia: il TAR Abruzzo sospende il calendario venatorio

Ennesima conferma del fallimento della politica regionale sulla tutela della fauna selvatica abruzzese: cambiano le maggioranze ma continuano le scelte errate




Su ricorso del WWF Italia, il Presidente del TAR Abruzzo ha disposto l’annullamento della delibera n. 515 del 02/08/16 della Giunta regionale che approvava il calendario venatorio 2016-2017.
I giudici hanno ritenuto che il calendario venatorio varato dalla Giunta D’Alfonso sia da sospendere, in quanto sussistono condizioni di estrema gravità ed urgenza tali da non consentire l’avvio della stagione di caccia, almeno per le date previste nel mese di settembre, fino all’esame collegiale del ricorso che è stato fissato per il 28 settembre prossimo. In attesa della trattazione in giudizio, il TAR ha ritenuto di accogliere la richiesta di misure cautelari monocratiche, avanzata dal WWF, per impedire il verificarsi di effetti irreversibili sulla fauna, a seguito dell’apertura.

Dichiara Luciano Di Tizio, Delegato regionale del WWF Abruzzo: “Abbiamo dato la possibilità alla Giunta D’Alfonso-Pepe di lavorare serenamente, nei primi due anni dopo l’insediamento in Regione, con la speranza di vedere finalmente realizzati i doverosi compiti di un pubblico amministratore che deve occuparsi di tutela e gestione della fauna selvatica, nell’interesse collettivo e non soltanto a favore della minoranza dei cacciatori. La fauna selvatica è un patrimonio di tutti e non un trastullo per pochi. Purtroppo, questo salto di qualità non è avvenuto. I politici di oggi stanno dimostrando lo stesso spregio del nostro patrimonio ambientale già palesato da quelli di ieri. Eppure il WWF, prima che il calendario venatorio fosse approvato, aveva sottoposto all’attenzione della Regione Abruzzo alcune modifiche che avrebbero potuto ridurre l’impatto ambientale della caccia, semplicemente riconducendo il calendario nei limiti imposti dalla normativa e dal parere ISPRA. Ma nessuna di esse è stata davvero presa in considerazione e la nostra associazione ambientalista è stata costretta, ancora una volta, a ricorrere ai giudici amministrativi per far valere le ragioni della fauna e dell’ambiente”.

Aggiunge l’avvocato Michele Pezone, che ha curato il ricorso per il WWF Italia: "Non posso che esprimere grande soddisfazione per questo provvedimento che ancora una volta pone il TAR de L'Aquila in una posizione di avanguardia rispetto ad altri tribunali amministrativi nell'esigere, per la stesura del calendario venatorio, il rispetto delle indicazioni dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Auspico la conferma definitiva di questo provvedimento e il pieno allineamento dei futuri calendari alle prescrizioni dell'ISPRA, in modo da evitare il continuo ricorso alla magistratura per salvaguardare le esigenze di tutela della fauna selvatica".
A questo punto il WWF pretende che la Regione Abruzzo e gli ATC mettano in atto tutte le azioni necessarie, al fine di informare i cacciatori della situazione determinatasi a seguito della decisione del TAR Abruzzo. Spetta infatti proprio a Regione e ATC impedire, così come stabilito dal giudice amministrativo, l'esercizio della caccia in Abruzzo.

“È ora importante– conclude Claudio Allegrino, coordinatore regionale delle guardie ambientali del WWF - far rispettare quanto disposto dai giudici del TAR. Almeno a settembre, non si potrà andare a caccia. L’azzeramento delle polizie provinciali, che si occupavano in maniera specializzata della vigilanza venatoria, rende più difficili i controlli, ma occorrerà accentuare gli sforzi delle altre forze di polizia, a cominciare dal Corpo Forestale dello Stato, e delle guardie volontarie perché venga imposto ovunque, in Abruzzo, il rispetto della legalità”.


Dopo la sentenza del TAR Abruzzo, il WWF indirizzerà una nota al Comandante regionale del Corpo Forestale dello Stato, per chiedere di intensificare i controlli nel territorio.

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