mercoledì 11 settembre 2013

La depurazione che non c'è: e noi paghiamo!

Lo scorso 27 ottobre 2012, il wwf Marsica ha inviato una denuncia di abbandono rifiuti in località Ponte Baggiano, nella quale si chiedeva non solo la bonifica dell’area, ma anche di effettuare un’analisi microbiologica per capire lo stato di qualità delle acque irrigue nelle località medesima.
A seguito di questa richiesta il giorno 13 novembre 2012 l’Arta Abruzzo ha effettuato sopralluogo e prelievo di campioni di acqua in due punti nella località di Ponte Baggiano. Il risultato delle analisi è stato comunicato a vari enti tra cui ASL, Consorzio di Bonifica Ovest e Regione Abruzzo. Le analisi parlavano chiaro, qualità microbiologica delle acque pessima con presenza di Enterococchi, Coliformi e Salmonella.

Il 13 gennaio 2013 l’Ufficio Qualità delle acque della Regione Abruzzo chiedeva formalmente all’ARTA di procedere ad informare della situazione riscontrata anche il Sindaco del comune di Avezzano affinché  potesse prendere gli opportuni provvedimenti. Provvedimenti che non sono mai arrivati.

Oltre al comune di Avezzano, la comunicazione di cui sopra venne inviata per conoscenza anche ad altri enti tra cui il Consorzio di Bonifica Ovest, il quale con comunicazione del 24 gennaio 2013 evidenziava di essere responsabile della sola manutenzione dei canali fucensi mediante riprofilatura e risagomatura periodica delle sponde e non dello stato di qualità delle acque.

Tuttavia oggi veniamo a conoscenza di  un’ordinanza comunale (ORD. N. 435) con cui si fa divieto assoluto di prelievo ed utilizzo delle acque a scopo irriguo in località Ponte Baggiano a seguito di analisi effettuate nello scorso mese di luglio (ignorando totalmente le precedenti analisi) e si chiede al Consorzio di Bonifica Ovest di provvedere al risanamento delle acque.

Tutto questo ci lascia estremamente perplessi sia in merito ai tempi, alle modalità e alle competenze dei soggetti interessati che a questo punto sembrano mostrare un evidente stato di confusione riguardo ai propri ruoli e funzioni. Ci chiediamo come mai nulla sia stato fatto prima dell’inizio della stagione agricola dato che i presupposti c’erano tutti. Ci troviamo di fronte al classico caso tutto italiano in cui si chiudono le porte dopo che i buoi sono ormai usciti  dalla stalla. 
L’inquinamento microbiologico delle acque del Fucino rappresenta la totale inadempienza di chi doveva depurare e non lo ha fatto e di chi doveva tutelare e assicurare all’economia agricola una qualità della risorsa idrica a dir poco eccellente dato che i prodotti finiscono sulle nostre tavole. Senza contare che i cittadini sostengono costi che riguardano non solo  i consumi, ma anche la depurazione delle acque, un servizio quest’ultimo totalmente assente, ma che paghiamo profumatamente.

Alla luce di tutto ciò, ci auguriamo che sul fronte della depurazione si inizino a fare meno parole e a lavorare concretamente ciascuno con i propri ruoli e competenze perseguendo obiettivi di tutela, igiene sanitaria e sicurezza alimentare, e si torni a parlare dei prodotti del Fucino come prodotti di eccellenza e qualità, cosa che non sarà possibile fare se la risorsa idrica continuerà ad essere soggetta ad una gestione che ci limitiamo a definire inadempiente e fallimentare.

Si rende noto che il wwf Marsica il 23 ottobre 2012 ha inviato una richiesta di informazioni sullo stato attuale dei depuratori a tutti i comuni marsicani mentre a febbraio 2013 ha segnalato alla ASL di competenza altri 7 punti di prelievo delle acque sull’intero territorio Fucense. Dopo aver ottenuto con molta fatica le risposte dai vari comuni, siamo ora in attesa del completamento dei monitoraggi e conseguenti  risultati delle analisi,  per poi procedere alla stesura e presentazione di un dossier che auspichiamo diventi un documento da cui partire per lavorare in sinergia cittadini e amministratori con proposte e azioni concrete relativamente al discorso depurazione delle acque.

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